martedì 20 dicembre 2011

Natale 2011 - Lettera di padre Angelo

Chihuahua città

Stato di Chihuahua, Messico

Natale 2011 e Nuovo anno 2012.

Cara Alessandra e tutti voi,

della Fraternità Universale della Parola.

A giorno sarà Natale, un Natale in quest’anno 2011 che ha iniziato la seconda decade di questo terzo millennio, la nostra epoca postmoderna.

Il Beato Giovanni Paolo II parlava di crisi epocali alla frontiera dei due millenni, di fatto crisi epocali che annuziano nuove misteriose primavere che non possiamo chiaramente vedere e che ci spingono a vivere con una profonda arresa, il momento presente “ Total Surrender”.

Solo dando a Dio il permesso, solo lasciandoci possedere da Lui potremo entrare in quella conoscenza intuitiva, ove lo possediamo senza nessuna appropriazione e che lo conosciamo al dila della conoscenza intelletuale, discorsiva.

E’ la sesta celebrazione del Natale che passo nel deserto di Chihuahua, nel Messico, da che presi questa decisione dopo 10 anni quasi di permanenza nel Texas, era il 14 febbraio del 2006, il giorno di San Valentino.

Mi ha sempre attratto questa frontiera conflittiva fra gli U.S.A. e il Messico, che fa dire alla gente di Chihuahua che si sentono cosí lontani da Dio, ma cosí vicini agli Stati Uniti.

Eppure Gesù è il Pontefice , quello che fa il ponte: “PONTIS FACERE”

Il deserto ha il suo fascino, con i suoi spazi di epoche primarie, di valli che ricordono i dinosauri che le percorrevano, di cultura degli Indios che da tempi innumerevoli vivono nella serra , e che ancora rimangono lontano da ogni tecnología.

L’arrivo a Chihuahua presto mi portò a dover fare delle scelte: fra la marginazione in una colonia o un sacerdocio sociale,altamente richiesto dalle poche famiglie del nucleo dominante.

Il mio progetto di aprire un “centro Madre Teresa” per la riabilitazione dei giovani con problemi per mezzo di un’istituzione spirituale educativa, poteva realizzarsi fácilmente e subito se mi sarei associato ai ricchi di Chihuahua, ma non avrei potuto preservare la mia libertà. Scelsi di dipendere solo da Dio! “ Loving Trust” amorosa fiducia.

Ricordando quello che diceva Madre Teresa che attendeva da noi la fedeltà a preferenza del successo, optai di venire nel’ultima periferia al nord della città, al Km 18 dell’autostrada per la frontiera “Ciudad Juarez” con “ El Paso” nel Texas.

Sapevo che scegliere l’incertezza, l’incomodità, un clima bipolare con caldo nel giorno e freddo estremo nella notte, la tempesta di polvere ( Las Tolvaneras) che è causa di infermità respiratorie e di allergie che qui sono all’ordine del giorno.

Di fatto il dono che ho ricevuto del deserto è un’asma bronchiale cronico che mi fa punteggiare con la tosse il mio vivere giornaliero.

Sapevo di scegliere una cultura, una gente che il resto del paese definisce come i barbari del nord” la gente del revoluzionario Pancho Villa, la terra del muralista di sinistra Alfero Siqueiros, la terra del latifondismo, dell’indifferenza clericale, questo corridoio geografico che è lo Stato di Chihuahua ove passa il traffico della droga, delle persone e delle armi, di tutta l’America Latina.

Non è infrequente sentire da qualche adolescente che il suo ideale, la sua scelta di stile di vita, non è quella della scuola o dell’industria ove il monopolio di pochi ricchi mantiene la popolazione nella schiavitù di una fabbrica, con un salario da fame. Che il suo ideale è divenire un sicario, un narco.

Faccia a faccia, passo a passo, un giorno per volta ho potuto trasformare delle casupole costruite con i bottiglioni di plastico del latte, che rimanevano abbandonate da anni, frutto di un progetto fallito di un altro sacerdote locale che dopo avermi condotto sul luogo, per togliersi il problema, non si fece più vedere.

Ricordo gli inizi, senza strada, senza luce e acqua, senza porta e finestre, senza cucina o bagno, queste pareti trasparenti senza cementazione con un grupo di ragazzi che facevano un frequente va e vieni, iniziammo l’opera.

La notte dovevamo stare attenti ai cani selvatici del deserto, “ coyotes” ai ladri, e ai serpenti a sonaglio.

L’Arcivescovo Anteriore Don Jose Fernandez Arteaga, benedisse il nostro inizio ufficiale il 2 aprile 2007 e lo sanziano con un decreto, anche se mi diceva che il recupero dei tossicodipendenti non era una cosa che aveva la sua priorità, ma bensí la sua tolleranza.

Oggi al termine dell’anno 2011 abbiamo una cappella con il SSmo,una scuola elementare, media e liceo, un ginnasio , un salone multiuso per la psicoterapia famigliare, una cucina con il frigorífico e congelatore industriale, un refettorio amplio, dormitorio per minorenni e maggiorenni, un allevamento di pesci e di maiali, un oficina di fabbro ove costruiamo gli infissi degli edifici, ed infine un’inizio di museo illustrativo delle opere e delle reliquie di Madre Teresa che sono con noi.

Un’esposizione nel museo cívico di Chihuahua lo scorso anno centenario della sua nascita, portò 45.000 quaranta cinque mila visitatori.

Ringraziamo tutti quelli che hanno costruito in mille maniere a rendere questo possibile; la mia gratitudine, il mio pensiero riconoscente la mia povera preghiera.

In quest’anno che è scorso, ho passato il traguardo dei 70 anni, non so quanto largo sarà questa fase conclusiva della mia vita, mi allegro anche se trepidazione che ho con me 3 giovani: il fratello Raffaele di 39 anni, il fratello Omar di 29 e il fratello Luis di 19 che annunziano una primavera della fraternità che ha tardato tanto a venire ma che mi mantiene nel timore dell’impermanenza.

Totale arresa, amorosa fiducia e senso dell’allegria erano i pilastri della spiritualità della nostra fondatrice questo è quello che vi propongo per il prossimo anno 2012.

“CHEERFULNESS”. Allegria del Natale e del Nuovo Anno!

Maria Prima Portatrice della Parola-

Prega per noi e per il mondo intero.

In una profonda unione di orazione, di speranza e di bene.

P. Angelo Scolozzi

Servo Guida di comunione.

mercoledì 12 ottobre 2011

RIFLESSIONE DI OGGI 12 OTTOBRE:

Riflettiamo su questo:

Fratelli noi abbiamo tante ansie, tante angosce, tante preoccupazioni, ma nulla è vero di ciò A noi sembra cosi, ma in realta la nostra unica sofferenza è il distacco da Dio.

lunedì 3 ottobre 2011

Riflessione di oggi 3 Ottobre 2011


" Sono una piccola matita nelle mani di Dio" Madre Teresa.

(Madre Teresa seguiva ogni giorno la volontà di Dio, tanto che si identificava in una matita nelle mani di Dio...............Dio è riuscito ad eseguire il progetto che aveva su di lei....... perche lei si è abbandonata completamente alla Sua volontà.)

domenica 18 settembre 2011

parola del giorno

3 Ottobre 2011

"Guardate come si amano". Essendo una famiglia modellata sulla prima comunità cristiana, la nostra prima grande responsabilità è quella di essere una famiglia. Di rivelarci gli uni gli altri prima di tutto qualcosa dell'amore, della premura e della tenerezza di Dio. Rivelare vuol dire conoscere ed essere conosciuti, amare ed essere amati.

domenica 24 febbraio 2008

Brano per la riflessione del mese di marzo (dal Direttorio)




Sacra Scrittura

18. “La Chiesa ha sempre venerato le Divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo, non mancando mai, soprattutto nella Sacra Liturgia, di nutrirsi del Pane della Vita dalla mensa sia della Parola di Dio che del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli. Insieme con la Sacra Tradizione, la Chiesa ha sempre considerato e considera le Divine Scritture come la regola suprema della propria fede” (Dei Verbum, 21, 904).

La Parola di Dio nelle Sacre Scritture é la nostra suprema regola di vita e deve sempre ispirare la nostra condotta. Dobbiamo nutrircene frequentemente e condividerla con gli altri fratelli e sorelle in occasione della preghiera comunitaria, imparando a rivolgerci alle parole della Bibbia per incontrare luce nei momenti di oscurità, direzione nel dubbio, forza nella prova e correzione nell’errore.

Se vuoi lascia un commento.


mercoledì 26 settembre 2007

Lettera di Madre Teresa

Caro Padre Angelo Devananda e tutti i fratelli e sorelle universali della Parola,

Quest’anno che termina, ci ha portato tante grazie, essendo stato l’anno della famiglia e del sinodo sulla vita consacrata e missionaria.

Ritornando da Roma, potevo constatare che il lavoro della società dei missionari e missionarie della carità si stava bene stabilendo e che il mondo adesso è più consapevole dei più poveri dei poveri. Essi hanno ora una voce per farsi sentire, non sono più silenziosi nella Chiesa d’oggi.

Anche in India, altri stanno portando avanti il lavoro e il servizio che abbiamo iniziato.

La mia visione per voi laici e membri dedicati della fraternità universale della Parola, è che cresciate in santità e diffondiate la parola di Dio in Europa all’inizio, poi nei paesi dell’Est e a tutto il mondo.

Il Vangelo ha bisogno di essere restituito alle nazioni che si stanno scristianizzando.

Portate la parola agli affamati ed assetati di Dio, a iniziare dalla vostra propria famiglia. La carità inizia a casa.

I giovani vogliono vedere più che sentire; siate la parola di Dio per loro. Le parole per essere vere devono essere seguite dagli esempi. Ritornate con i vostri cari alla preghiera in famiglia. Fate della vostra casa un’altra Nazareth ove Gesù, Maria e Giuseppe possano venire ad insegnarvi come vivere per Dio, come appartenere a Lui.

Abbiate un posto particolare nella vostra casa per la Bibbia e per un’immagine della Sacra Famiglia. Riunitevi a pregare e a condividere la parola di Dio, in particolare ogni Domenica.

Invitate i vostri amici e vicini quando pregate assieme, e perdonatevi reciprocamente le vostre colpe come Dio vi perdona.

Come vi ho detto alla dedicazione dei primi fratelli laici in Roma, “la famiglia che prega unita, rimane unita”.

Questo è il mio invito missionario a ciascuno di voi personalmente. All’avvicinarsi dell’anno 2000, facciamo nostra la lettera apostolica del S. Padre “L’arrivo del terzo millennio”.

Siate i missionari laici del S. Padre, e portate Gesù gli uni agli altri e negli angoli più remoti della terra ove è meno conosciuto.

Spero di poter attendere la vostra riunione generale il 28 maggio 95. Pregate per me come per tutta la famiglia dei missionari/ie della Carità.

Dio è santo e chiama te e me a condividere pienamente nella sua santità. Siate tutti a Gesù per Maria.

Maria, madre di Gesù prima portatrice della Parola prega per la fraternità universale della Parola.

giovedì 30 agosto 2007

Breve storia della fraternità

La data di fondazione della Fraternità Universale della Parola risale al 3 giugno 1977 quando, nello scantinato di via Carlo Cattaneo a Roma, usato come dormitorio per i poveri dalle suore, alla presenza del card. Ugo Poletti, Madre Teresa consegnava le croci ai primi fratelli laici.
Inizialmente la Madre aveva concepito i "Fratelli della Parola" come un ramo dei Missionari della Carità. I Fratelli della Parola, come le Sorelle della Parola, poi chiamate "Missionarie della Carità contemplative", nate un anno prima, avrebbero dovuto armonizzare la vita contemplativa con l’evangelizzazione dei più poveri dei poveri spirituali per alcune ore al giorno. La nascita delle suore e dei fratelli contemplativi era avvenuta in seguito alla consapevolezza da parte di Madre Teresa che "la contemplazione profonda porta all’evangelizzazione" .
Gli anni che seguirono furono anni difficili; le vedute dei primi membri dell’associazione circa la vita di apostolato e di contemplazione non erano molto omogenee.
Circa un anno dopo la fondazione dei "Fratelli della Parola" nascevano i "Fratelli Missionari della Carità contemplativi" ad opera di fr. Sebastian.
Negli anni seguenti, grazie all’interessamento della Madre, si chiarì il ruolo e lo scopo della Fraternità Universale della Parola. La nuova associazione, pur mantenendo l’orientazione contemplativa, sottolineava anche il carattere di nuova evangelizzazione dei più poveri spirituali attraverso la Parola meditata e vissuta. Veniva così a configurarsi non più come una congregazione religiosa ma come un movimento laico.
Un ultimo aspetto riguardava l’universalità del movimento aperto a tutti gli stati di vita (laici, sacerdoti, celibi e sposati), ai cristiani di tutte le confessioni e ai membri di fedi non cristiane che ne volessero condividere il medesimo spirito.

Il carisma originario del movimento è ben descritto dal servo-guida della Fraternità padre Angelo Devananda in un suo libro .
"A me sembra" scrive il padre "che il carisma essenziale di Madre Teresa consista in una risposta spontanea, data sotto l’impulso della grazia di Dio, ad una precisa esigenza; la fondazione delle Missionarie della Carità venne come risposta ai bassifondi di Calcutta; la fondazione dei Fratelli di vita attiva come una risposta ad una necessità particolare che ella aveva, di uomini che potessero prendersi a cuore tutte quelle incombenze che riguardano l’assistenza degli uomini indigenti e moribondi. Anche la fondazione dei contemplativi venne come risposta ad una precisa esigenza interiore: iniziò proprio con un incidente che ebbe la Madre. Una caduta dal letto! Poco prima di partire per l’Australia, nel settembre 1969, la Madre era a Roma e stava preparandosi per il viaggio; cadde dal letto e si slogò il braccio sinistro e la spalla. Invece di rimandare il viaggio partì in quelle condizioni e poi dovette rimanere immobilizzata per un certo periodo di tempo. Proprio nel giorno del suo onomastico, (…), pregando davanti il SS. Sacramento, incominciò a considerare l’inevitabilità della malattia e della età avanzata, quando lei e le suore non sarebbero state più in grado di esplicare fisicamente il loro servizio ai poveri."
Oltre a questo incidente ebbe una certa importanza anche l’influenza di Suor Nirmala, attuale superiore delle Missionarie, "una Nepalese convertita dall’Induismo e dotata di un profondo carisma contemplativo".
Il ramo contemplativo delle suore era nato un anno prima con la fondazione di una casa a New York, nel quartiere del Bronx. In America, come in tutto l’Occidente, la Madre vedeva infatti la presenza di una povertà di tipo spirituale dovuta all’isolamento della società dei consumi. Povertà anche materiale delle periferie degradate delle grandi città.
La preghiera contemplativa era quindi un mezzo per combattere queste povertà. La contemplazione profonda strumento di santificazione personale e nuova evangelizzazione.
La nascita dell’associazione inizialmente chiamata "Fratelli della Parola" risale quindi a questa intuizione. Madre Teresa vedeva inoltre la fraternità "come un’alternativa in Italia, per i giovani che partivano per l’oriente, verso gli asram dell’India e le Lamoserie tibetane in cerca di guru e di maestri spirituali, incontrandovi magari, però, la subcultura spirituale, la droga e la morte".
Nel 1993 l’Associazione ha avuto un primo riconoscimento da parte del Pontificio Consilium Pro Laicis. Nel frattempo, essendo stato fondato il ramo dei "Missionari della Carità Contemplativi", l’Associazione ha sottolineato il suo carattere laicale confermando l’orientazione contemplativa ed evangelizzatrice.
Nel 1996 la Fraternità fu accolta e approvata dall'allora Vescovo di Beaumont, Texas, J. A. Galante.
Attualmente padre Angelo, risiede nella comunità di Chihuahua in Messico.