Chihuahua città
Stato di Chihuahua, Messico
Natale 2011 e Nuovo anno 2012.
Cara Alessandra e tutti voi,
della Fraternità Universale della Parola.
A giorno sarà Natale, un Natale in quest’anno 2011 che ha iniziato la seconda decade di questo terzo millennio, la nostra epoca postmoderna.
Il Beato Giovanni Paolo II parlava di crisi epocali alla frontiera dei due millenni, di fatto crisi epocali che annuziano nuove misteriose primavere che non possiamo chiaramente vedere e che ci spingono a vivere con una profonda arresa, il momento presente “ Total Surrender”.
Solo dando a Dio il permesso, solo lasciandoci possedere da Lui potremo entrare in quella conoscenza intuitiva, ove lo possediamo senza nessuna appropriazione e che lo conosciamo al dila della conoscenza intelletuale, discorsiva.
E’ la sesta celebrazione del Natale che passo nel deserto di Chihuahua, nel Messico, da che presi questa decisione dopo 10 anni quasi di permanenza nel Texas, era il 14 febbraio del 2006, il giorno di San Valentino.
Mi ha sempre attratto questa frontiera conflittiva fra gli U.S.A. e il Messico, che fa dire alla gente di Chihuahua che si sentono cosí lontani da Dio, ma cosí vicini agli Stati Uniti.
Eppure Gesù è il Pontefice , quello che fa il ponte: “PONTIS FACERE”
Il deserto ha il suo fascino, con i suoi spazi di epoche primarie, di valli che ricordono i dinosauri che le percorrevano, di cultura degli Indios che da tempi innumerevoli vivono nella serra , e che ancora rimangono lontano da ogni tecnología.
L’arrivo a Chihuahua presto mi portò a dover fare delle scelte: fra la marginazione in una colonia o un sacerdocio sociale,altamente richiesto dalle poche famiglie del nucleo dominante.
Il mio progetto di aprire un “centro Madre Teresa” per la riabilitazione dei giovani con problemi per mezzo di un’istituzione spirituale educativa, poteva realizzarsi fácilmente e subito se mi sarei associato ai ricchi di Chihuahua, ma non avrei potuto preservare la mia libertà. Scelsi di dipendere solo da Dio! “ Loving Trust” amorosa fiducia.
Ricordando quello che diceva Madre Teresa che attendeva da noi la fedeltà a preferenza del successo, optai di venire nel’ultima periferia al nord della città, al Km 18 dell’autostrada per la frontiera “Ciudad Juarez” con “ El Paso” nel Texas.
Sapevo che scegliere l’incertezza, l’incomodità, un clima bipolare con caldo nel giorno e freddo estremo nella notte, la tempesta di polvere ( Las Tolvaneras) che è causa di infermità respiratorie e di allergie che qui sono all’ordine del giorno.
Di fatto il dono che ho ricevuto del deserto è un’asma bronchiale cronico che mi fa punteggiare con la tosse il mio vivere giornaliero.
Sapevo di scegliere una cultura, una gente che il resto del paese definisce come i barbari del nord” la gente del revoluzionario Pancho Villa, la terra del muralista di sinistra Alfero Siqueiros, la terra del latifondismo, dell’indifferenza clericale, questo corridoio geografico che è lo Stato di Chihuahua ove passa il traffico della droga, delle persone e delle armi, di tutta l’America Latina.
Non è infrequente sentire da qualche adolescente che il suo ideale, la sua scelta di stile di vita, non è quella della scuola o dell’industria ove il monopolio di pochi ricchi mantiene la popolazione nella schiavitù di una fabbrica, con un salario da fame. Che il suo ideale è divenire un sicario, un narco.
Faccia a faccia, passo a passo, un giorno per volta ho potuto trasformare delle casupole costruite con i bottiglioni di plastico del latte, che rimanevano abbandonate da anni, frutto di un progetto fallito di un altro sacerdote locale che dopo avermi condotto sul luogo, per togliersi il problema, non si fece più vedere.
Ricordo gli inizi, senza strada, senza luce e acqua, senza porta e finestre, senza cucina o bagno, queste pareti trasparenti senza cementazione con un grupo di ragazzi che facevano un frequente va e vieni, iniziammo l’opera.
La notte dovevamo stare attenti ai cani selvatici del deserto, “ coyotes” ai ladri, e ai serpenti a sonaglio.
L’Arcivescovo Anteriore Don Jose Fernandez Arteaga, benedisse il nostro inizio ufficiale il 2 aprile 2007 e lo sanziano con un decreto, anche se mi diceva che il recupero dei tossicodipendenti non era una cosa che aveva la sua priorità, ma bensí la sua tolleranza.
Oggi al termine dell’anno 2011 abbiamo una cappella con il SSmo,una scuola elementare, media e liceo, un ginnasio , un salone multiuso per la psicoterapia famigliare, una cucina con il frigorífico e congelatore industriale, un refettorio amplio, dormitorio per minorenni e maggiorenni, un allevamento di pesci e di maiali, un oficina di fabbro ove costruiamo gli infissi degli edifici, ed infine un’inizio di museo illustrativo delle opere e delle reliquie di Madre Teresa che sono con noi.
Un’esposizione nel museo cívico di Chihuahua lo scorso anno centenario della sua nascita, portò 45.000 quaranta cinque mila visitatori.
Ringraziamo tutti quelli che hanno costruito in mille maniere a rendere questo possibile; la mia gratitudine, il mio pensiero riconoscente la mia povera preghiera.
In quest’anno che è scorso, ho passato il traguardo dei 70 anni, non so quanto largo sarà questa fase conclusiva della mia vita, mi allegro anche se trepidazione che ho con me 3 giovani: il fratello Raffaele di 39 anni, il fratello Omar di 29 e il fratello Luis di 19 che annunziano una primavera della fraternità che ha tardato tanto a venire ma che mi mantiene nel timore dell’impermanenza.
Totale arresa, amorosa fiducia e senso dell’allegria erano i pilastri della spiritualità della nostra fondatrice questo è quello che vi propongo per il prossimo anno 2012.
“CHEERFULNESS”. Allegria del Natale e del Nuovo Anno!
Maria Prima Portatrice della Parola-
Prega per noi e per il mondo intero.
In una profonda unione di orazione, di speranza e di bene.
P. Angelo Scolozzi
Servo Guida di comunione.